“Nel piano strategico nazionale anti Covid-19, elaborato dal Ministero della Salute, tra le categorie da vaccinare con priorità le persone disabili e i loro caregivers non ci sono. Sono state totalmente dimenticate, così come le residenze per disabili e addirittura le strutture residenziali sanitarie per disabili gravi. Un’assenza allarmante, soprattutto in questa fase in cui la disponibilità dei vaccini è limitata, che evidenzia tutta l’incapacità della politica di individuare le categorie fragili sulle quali si richiedono azioni urgenti. È necessario che le Regioni intervengano rapidamente per colmare questa grande lacuna, visto che difficilmente la politica nazionale nei prossimi giorni potrà dedicarsi ai problemi concreti delle persone più deboli”, è il forte appello lanciato da Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi. «Prima dell’avvio della campagna vaccinale, è stato giustamente dato rilievo al personale sanitario, ai residenti e al personale delle Rsa e alle persone in età avanzata, ma ci si è dimenticati di ricordare le gravi difficoltà vissute nelle residenze sanitarie per disabili all’interno delle quali, da nord a sud del Paese, molte giovani vite si sono spezzate a causa del Covid. È urgente quanto meno procedere anche alla vaccinazione di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari delle strutture convenzionate con il SSN, e non solo di quelli appartenenti al servizio pubblico e delle residenze per anziani. La vaccinazione degli operatori sanitari, prevista nella prima fascia di priorità, sarebbe già una garanzia per le persone con disabilità gravi ricoverate in regime residenziale.