Il ruolo dell’esercizio fisico nell’invecchiamento sano è un tema largamente analizzato, ma quali sono i criteri di scelta del tipo di attività e quali i consigli e le controindicazioni? Lo abbiamo chiesto ai nostri esperti, il dott. Lecora e il dott. Ferretti del GIS geriatrico di AIFI
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che interessa tutto il mondo occidentale, e non solo, ed è determinato da profonde modificazioni demografiche degli ultimi decenni: la riduzione della mortalità (per effetto del miglioramento delle condizioni di salute e dei progressi della medicina) da una parte, e la contrazione delle nascite, dall’altra. L’Italia è uno dei paesi maggiormente interessati da questo fenomeno. Con una speranza di vita alla nascita che si attesta a 80,6 anni per gli uomini e 84,9 anni per le donne [1]. La maggior parte delle funzioni biologiche raggiunge il picco prima dei 30 anni di età e da allora declina gradualmente e in modo lineare. Gli effetti del declino hanno conseguenze sui seguenti sistemi: sistema muscolare, sistema vascolare, sistema cardiaco. Gli studi mostrano che programmi di esercizio terapeutico somministrati a pazienti anziani con insufficienza cardiaca determinano svariati effetti positivi: miglioramento del picco di VO2 in seguito ad esercizio sub-massimale; miglioramento del tono muscolare in pazienti con scompenso cardiaco cachettici sottoposti a training di resistenza; riduzione dell’ospedalizzazione, mortalità e costi sanitari complessivi [2-5].