Facciamo il punto su presente e futuro di una professione sempre più determinante nel panorama dell’assistenza grazie a questo approfondimento del presidente AITO, Christian Parone
Il 27 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale. Per l’occasione, AITO ha organizzato un evento a Reggio Emilia, alla presenza delle istituzioni ordinistiche, accademiche e dei professionisti sanitari. Nei saluti introduttivi la Presidente della Federazione Mondiale di Terapia Occupazionale (WFOT), Samanta Shann, ha rimarcato l’essenziale ruolo del terapista occupazionale durante l’emergenza, periodo in cui tutti noi abbiamo potuto sperimentare la necessita di partecipazione alle occupazioni significative, base della professione, e ha spiegato il focus scelto per quest’anno: “Belong. Be you” (Partecipa. Sii te stesso). Il tema mira a sviluppare la consapevolezza, promuovendo il potere della diversità e dell’inclusione, mentre lavoriamo insieme per costruire comunità e resilienza. Inclusione e appartenenza intesi come “essere considerati e apprezzati per chi e cosa siamo come individui, gruppi e comunità”. La Presidente, nel suo discorso, ha citato colleghi provenienti da diverse parti del mondo, tra i quali Hanna Spenser, terapista occupazionale e membro fondatore del network di Terapia Occupazionale LGBTQIA nel Regno Unito: “Ciò che unisce è la nostra umanità condivisa. Abbracciando e celebrando la nostra ricca diversità e le intersezioni al suo interno, ci potenziamo a vicenda, noi stessi come professionisti, coloro con cui abbiamo il privilegio di lavorare, la nostra futura forza lavoro e le generazioni a venire, in un mondo autentico”. Ricorrendo al modello bio-psico-sociale promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità possiamo con fermezza affermare che i fattori contestuali, fra i quali anche le leggi e le relazioni sociali, influenzano in maniera determinante le performance di tutti noi. Questi fattori, a seconda di come si presentano vanno a determinare per l’individuo una barriera o un facilitatore.